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Tag Archives: ecco

Sono isolati, spesso quasi invisibili all’opinione pubblica, politicamente inesistenti oppure subalterni a un partito. Ma c’è una vera galassia di associazioni, volontari, movimenti di verdi non-verdi, una variopinta gamma di ambientalisti-ecologisti che però con il catastrofismo delle organizzazioni ambientaliste classiche, ben più potenti, non hanno nulla a che spartire. Eccoli qui, dunque, gli ambientalisti di destra.In realtà, appunto, più che di un movimento organizzato si tratta di una galassia che al suo interno mostra spaccature, differenze, e un’incapacità cronica di darsi un indirizzo comune. Per dire, non c’è a destra niente di lontanamente paragonabile a una corazzata come Legambiente, o tantomeno un’associazione planetaria come il Wwf. Le riviste sono di ultranicchia, circoscritte ai volontari stessi. È un ambientalismo spesso legato a iniziative territoriali, ad azioni concrete, che in qualche modo paga il fatto di non avere un messaggio apocalittico da diffondere, nessun allarme per l’innalzamento dei mari, nessuna spettacolare sparizione di città sotto giganteschi tsunami, nessun ghiacciaio artico che si squaglia, nessun Al Gore come testimonial.Ma chi sono gli ambientalisti di destra? Si va dagli ex rautiani agli ecologisti nazionalisti, dagli ambientalisti legati ad An alle associazioni cattoliche (anche qui differenziate: cattolici di tradizione dc, Comunione e liberazione, francescani) alle organizzazioni verdi padane, agli ambientalisti liberisti, agli esperimenti di cooperative di agricoltori-ecologisti che contestano l’ecologia alla Pecoraro Scanio.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=294198

Riti di affiliazione presi dalla camorra napoletana, un volume di fuoco garantito dal flusso di armi tra Puglia ed ex Jugoslavia, denaro alimentato dalla gestione di traffico di droga e racket delle estorsioni: sono questi i pilastri su cui poggia la cupola mafiosa foggiana, la cosiddetta «Società», una delle più pericolose organizzazioni criminali di Puglia, una storia trentennale attraversata da cinque guerre sanguinose che hanno sparso terrore e morte in una vasta fetta della regione. A differenza della Sacra corona unita, fondata nelle carceri dai detenuti salentini, la malavita di Capitanata si sviluppa inizialmente attraverso l’influenza della camorra, ma successivamente diventa un’organizzazione autonoma caratterizzata da una feroce capacità di intimidazione. L’ultima pax mafiosa sarebbe stata rotta nel giugno dell’anno scorso con l’omicidio di Franco Spiritoso, uno dei boss storici, ritenuto un mediatore tra le varie fazioni.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=294183